Attraverso emozioni, luoghi da visitare e, perché no, anche posti dove mangiare, vi racconto il mio secondo viaggio nell’isola delle cupole blu e porte sul cielo.
Che io ami incondizionatamente la Grecia, è cosa ormai risaputa, che decida di tornare dopo un anno nello stesso posto, anche.
Non so se vi ho mai raccontato, ma in famiglia siamo molto fantasiosi e per decine di anni di fila, abbiamo sempre trascorso le nostre vacanze estive nella stessa località della Grecia.
Un po’ l’amore per il mare, un po’ per il luogo cui eravamo affezionati, siamo sempre finiti nello stesso e identico posto.
Quest’anno la situazione non è cambiata, o meglio, è cambiata perché non sono decine di anni che vado a Santorini ma quando ci misi piede l’anno scorso, mi sarei ripromessa di visitarla almeno un’altra volta.
La sensazione è come quella di appartenere a un luogo, è come se tu quel posto lo conoscessi già e il trovarsi lì sia solo una pura formalità.
Quando ero piccola e con la mia famiglia andavo sempre in Grecia (vedi su sotto la voce “vacanze fantasiose”) mi sono sempre chiesta come mai, nonostante ci trovassimo a Sivota (località nell’Epiro), tutte le calamite, piattini e souvenir nei negozi, avessero raffigurata l’immagine di quella cupola blu con accanto il campanile.
“Ma queste cose qui dove sono?” mi domandavo, poi ho scoperto che si trattava di Santorini, l’isola usata come emblema più rappresentativo della Grecia.
Sognavo di essere una delle protagoniste, quella di origini greche che andava a trovare i suoi nonni a Santorini.
Da quando ero piccola è iniziato il mio sogno ad occhi aperti, andando avanti, l’isola vulcano mi ha sempre più affascinata.
Ho pensato alla sua forma, in origine circolare prima del cataclisma, ho pensato a una civiltà cancellata che invece adesso costituisce una delle mete più ambite e visitate da persone di tutto il mondo.
Ho pensato a tante cose e poi, senza neanche accorgermene mi sono trovata lì.
L’emozione, la meraviglia, il timore reverenziale per un’isola che ha dovuto combattere e che, forse, ancora combatterà ma che conserva sempre quel suo aspetto splendente, mi hanno completamente fatto innamorare tanto che, per il secondo anno, ho deciso di andarci di nuovo.
Santorini è una meta adatta sia a chi desidera rilassarsi godendo di un mare stupendo e sia a chi desidera esplorare e conoscere o a entrambi.
So che non ho ancora visto tutto, nonostante le due volte in cui sono andata, ma io faccio parte della categoria “entrambi” quindi ho diviso la mia vacanza in gite all’insegna della scoperta delle città e mare rilassante per nuotare nell’acqua fredda e limpida.
- Mare
La domanda che mi è stata più volte fatta (oltre a come muoversi sull’isola) è: “Ma il mare è brutto? L’acqua sembra sporca!”.
Certo che NO! Il colore del mare risulta scuro perché la sabbia, e di conseguenza i fondali, sono neri.
Santorini è un’isola di origine vulcanica e le spiagge sono cosparse di sabbia nera bollentissima (portatevi delle scarpette o infradito) e quindi è normale che il “colore dell’acqua” (anche se l’acqua non ha colore) risulti più scuro.
Per quanto riguarda le spiagge in cui sono stata, avendole a due passi, mi sono goduta solo quelle di Perissa e Perivolos, località dove alloggiavo.
Sono attrezzatissime e tutte hanno annesso un bar o un ristorante dove poter pranzare o fare un piccolo break con uno spuntino.
Se amate l’avventura e i paesaggi selvaggi, consiglio di vedere la spiaggia rossa di Akrotiri e di fare un salto a Baxedes, la spiaggia che si trova vicino ad Oia (cioè dalla parte opposta di Perissa).
Perissa e Perivolos sono località molto tranquille in cui alloggiare, ci sono bar e ristoranti, qualche negozietto e spiagge stupende e molto tranquille.
Se invece si desidera avere ugualmente la comodità del mare, ma un po’ di vita in più, suggerisco Kamari, paesino dall’altra parte dalla montagna che la divide da Perissa.
Personalmente come spiagge preferisco Perissa e Perivolos, ma anche quelle di Kamari sono di tutto rispetto.

- Come muoversi sull’isola
Qui si apre un capitolo a parte perché è grande uso noleggiare scooter o quad, che io ritengo essere pericolosi in quanto le strade di Santorini sono tutto fuorché sicure e ben illuminate, asfaltate, eccetera.
Lo dico perché l’anno scorso noleggiammo un quad per poi cambiarlo con uno scooter e per spostarci finimmo col nostro bel sedere sui sedili del taxi.
Noleggiare una macchina sarebbe meglio per la vostra sicurezza ma avreste il problema del parcheggio, specialmente a Fira (capoluogo) e Oia.
Non sembra ma le distanze sono troppo grandi per uno scooter o un quad, soprattutto per arrivare a Oia che si trova in estrema altura.
Quest’anno io ho risolto con l’uso del local bus, che percorre tutte le fermate più importanti e non, accompagnato al taxi.
Ho combinato le due cose e ho risparmiato molto, oltre a spostarmi comodamente. (Se siete sfortunati, il viaggio in bus lo fate in piedi).
N.B. Ci sono punti in cui noleggiare veicoli sparsi per tutta l’isola, quindi sarà molto facile. Un consiglio è di farvi segnalare quello più economico da chi gestisce l’albergo o la villa in cui alloggiate.
- Le città da visitare
Inizio con le più convenzionali, quelle più conosciute e anche quelle più visitate da persone che arrivano da ogni dove, comprese le navi da crociera.
Fira è il capoluogo dell’isola e si trova a 260 metri sul livello del mare.
Caratteristiche le case e gli alberghi con vista sulla caldera, l’ampia conca che si origina dopo lo sprofondamento di un edificio vulcanico, ma anche molto importanti le bellissime cattedrali che ospita: quella della Candelora del Signore nella quale è possibile ammirare il mosaico col Cristo Pantocratore e quella cattolica di San Giovanni Battista.
Avete presente i deskotp di default del computer a tema Grecia? Sembra di trovarsi lì, con l’unica aggravante di avere intorno migliaia di persone, molte più di quante ne possa ospitare. Impressione mia da semi agorafobica, ragion per cui ci sono andata alle 6 di mattina.
Oia vanta la presenza di una meravigliosa cattedrale ortodossa, oltre alle numerose chiese più piccole sparse per il villaggio.
Bellissimo da vedere anche il piccolo porto di Ammoudi e imperdibile almeno una serata tra le vie del villaggio per godere dello splendido tramonto.
Ci sono moltissimi punti panoramici, bar e ristoranti da cui ammirarlo.
A me i tramonti piacciono moltissimo e qui sono surreali, ma dopo un po’ anche basta, perché tramonta tardissimo e aspettare come degli stoccafissi che cali il sole rischiando ustioni di terzo grado per poi passare a un gelo da polo nord è alquanto problematico a volte, soprattutto se i posti sono solo in piedi e dovete fare a cazzotti con la gente per non far uscire una testa nelle super #nofilter foto che posterete su facebook.
Ecco perché consiglio di godersi il tramonto a Imerovigli, meno caotica ma che ha ugualmente la caratteristica delle costruzioni sulla caldera.
E anche qui, una meravigliosa chiesa.
Una serie di viali tortuosi, tipiche case bianche e chiese bizantine animano il paese che fiero sovrasta l’isola.
Si tratta di un villaggio molto tranquillo che trasuda tipicità, forse il più bello nella sua non convenzionalità.
Non bisogna assolutamente perderselo!
- Dove mangiare e cosa
Questa è la parte in cui vi dico i nomi dei posti dove ho mangiato e voi mi ringraziate.
Perché? Perché potrebbero essere dei posti segreti che non voglio condividere con nessuno o perché magari ho paura che ci andiate e vi ci troviate male ma alla fine mi dico: chi se ne importa, condivido tutto ciò che può essere utile.
Il posto dove ho consumato il pranzo quasi ogni giorno è Charlina a Perivolos, taverna super tipica e dai prezzi accessibili con la sua spiaggia annessa.
Cibo tradizionalissimo e homemade dai prezzi allettanti, camerieri simpaticissimi che salutano dicendo sempre “Ciao amici, saluto” e tanta allegria.
Sempre a Perivolos, ora vi illustro un altro ristorantino carinissimo che mi è piaciuto talmente tanto da esserci andata per ben due volte: Aegean Safran.
Anche qui troviamo moltissimi piatti tradizionali e altri rivisitati come le crocchette di formaggio feta impanate con sesamo su letto di conserva alla rapa rossa.
Volevamo andare in un ristorante che avevamo trovato dopo attente ricerche su internet ma era tutto pieno, quindi, un consiglio che mi sento di darvi è di prenotare sempre nei ristoranti che si trovano in mete molto frequentate perché sono sempre stra pieni a qualsiasi ora.
Infine, l’ultimo posto che sento caldamente di consigliare è un ristorante molto suggestivo a Pyrgos, Cava Alta, situato tra le stradine della città fortificata.
Abbiamo cenato su un terrazzino silenzioso e tranquillo accompagnati dal tramonto e dal vociare sommesso dei turisti, un vero spettacolo.
Qui i piatti sono puramente tradizionali e tutti preparati meticolosamente al momento, si aspetta un po’ ma ne vale davvero la pena.
Ho mangiato la tigania più buona della mia vita, carne di maiale con spezie e verdure, una vera delizia per il palato.
Santorini è un’isola meravigliosa, con tanti lati nascosti e tanti altri ben visibili.
Il consiglio più grande che posso darvi è di non fermarvi alle apparenze e di andare più a fondo.
La sua famosa bellezza la conosciamo tutti ed è bene vederla e constatarla, ma i suoi lati nascosti sono visibili solo con gli occhi di chi la ama e si possono riscontrare negli sguardi degli abitanti, di chi ci lavora, nel cibo, nelle strade e nel vento che incessantemente soffia notte e giorno.
Baci baci,
Alessiarux
Guarda QUI l’album completo delle foto!
oh Santorini, il sogno di mia sorella 🙂 bellissimo articolo!
Grazie mille! È davvero bellissima ❤